IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
sanseveropuntoit, 28 ottobre 2025
LA LOCAZIONE DI ARIGNANO
Credits: Cartografia e territorio in Capitanata, dal XVI al XIX secolo:
mostra documentaria
a cura di G. Desimio, V. Iazzetti, M.C. Nardella, M.R. Tritto.
Pubblicazione dell’Archivio di Stato di Foggia
con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Foggia, Foggia, 1996.
Alla
fine
del
XVII
secolo,
l'opera
cartografica
dei
Michele
di
Rovere
costituisce
quasi
un'esplosione
grafica
e
cromatica
che
si
differenzia
non
poco
dalla
coeva
produzione
dei
compassatori
doganali
e
che
prelude
-
seppure
secondo
canoni
tecnici
meno
puntuali
-
ai
migliori
prodotti
degli
agrimensori
del
secolo
successivo.
Prima
dell'atlante
redatto
dai
Michele
pochi
erano
stati,
infatti,
gli
esempi
di
produzione
corografica
in
grado
di
reggerne
il
confronto.
Tra
essi,
certamente
l'opera
di
Giuseppe
de
Falco,
l'autore
che
probabilmente
aveva
raffigurato
i
percorsi
tratturali
reintegrati
a
metà
Seicento
dal
governatore
doganale
Ettore
Capecelatro.
Il
confronto
tra
questa
ultima
opera
e
quella
dei
Michele
non
appaia
singolare
anche
se
oggetto
delle
raffigurazioni
sono
nell'un
caso
essenzialmente
i
percorsi
tratturali,
nell'altro
i
territori
sfruttati
per
l'allevamento
e
la
cerealicoltura.
Nell'uno
e
nell'altro
caso
gli
autori
riescono,
infatti,
a
enucleare
i
caratteri
salienti
delle
aree
rappresentate
e
degli
insediamenti
in
esse
presenti,
a
volte
con
pochi
semplici
tratti,
in
altri
casi
indulgendo
a
una
più
accurata
descrizione degli stessi.
Così
nella
raffigurazione
della
locazione
di
Arignano,
Antonio
Michele,
oltre
ad
individuare
le
poste
ed
i
territori
destinati
al
pascolo
ovino,
si
sofferma
a
descrivere
con
dovizia
di
particolari
tanto
le
caratteristiche
naturali
dell'area
quanto
i
segni
della
presenza e dell'attività umana in essa.
Per
le
prime
una
sequenza
di
linee
curve
simula
efficacemente
le
asperità
dei
rilievi
garganici.
Sulle
cime
e
sui
fianchi
delle
colline
l'autore
evidenzia,
inoltre,
la
vegetazione
spontanea,
che
le
ricopriva,
attraverso
la
rappresentazione
alquanto
semplificata
di
alberi
ed
arbusti.
Nella
pianura
è,
invece,
delineato
il
corso
del
Candelaro
che
corre
da
settentrione
a
mezzogiorno
ricevendo
numerosi affluenti.
Quello
e
questi
non
potevano
non
essere
utilizzati
ampiamente
dall'uomo
per
la
sua
attività
produttiva
e
Antonio
Michele
tenta
di
descrivere i segni principali di tale intervento.
Le
poste
della
locazione
di
Arignano
non
si
stagliano
isolate
all'interno
dei
territori
ad
esse
adibite
come
avviene
in
tante
altre
locazioni.
Qui
esse,
delineate
planimetricamente
-
con
l'unica
eccezione
delle
capanne
dei
pastori
-
appaiono
affiancate
da
numerosissime
altre
costruzioni
rurali
delle
quali
l'autore
si
sofferma
ad
evidenziare
le
principali
caratteristiche
strutturali
tanto
attraverso
il
segno
grafico
quanto
attraverso
annotazioni
ad
esse
riferite
che
forniscono
anche
indicazioni
sui
proprietari
delle
stesse
o
sulla
precisa
denominazione
delle
località
in
cui
esse
sorgevano.
Analoghe
annotazioni
corredano,
d'altro
canto,
anche
le
aree
delle
mezzane
e
delle
difese,
molte
delle
quali
dislocate
lungo
i
corsi
d'acqua.
Esse
sono,
però,
distinte
anche
mediante
il
tracciato
dei
confini
e
la
rappresentazione
semplificata,
ma
a
suo
modo
precisa,
della
vegetazione
arborea
spontanea
qualora
si
trattasse
di
aree
come allora si diceva "arborate".
Minore
attenzione
è,
invece,
riservata
alle
terre
a
coltura
per
una
sola
delle
quali
si
delineano
sommariamente
i
confini.
Eppure
le
mezzane
e
le
numerose
costruzioni
rurali
raffigurate
al
loro
interno
sono
emblematiche
dell'utilizzazione
a
fini
agricoli
di
tanta
parte
del territorio.
Particolarmente
significativa
è,
inoltre,
la
raffigurazione
dei
centri
abitati
di
San
Severo,
Apricena
e
Rignano
e
delle
emergenze
monumentali,
situati
tutt'intorno
ai
territori
della
locazione.
Ciò
vale
non
solo
per
la
descrizione
particolareggiata
delle
cinte
murarie,
delle
chiese
e
degli
edifici
signorili
o
dei
ruderi
di
Castel
Pagano,
ma
anche
per
i
fondi
a
coltura
specializzata
che
si
individuano nelle immediate vicinanze di essi.
Antonio e Nunzio Michele, regi compassatori;
disegni su cartoncino, policromi;
senza scala;
mm. 500 x 750.
Aperto a cc. 10v-11r: locazione di Arignano.
ASFG, Dogana delle pecore di Puglia, s. 1, vol. 20.
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