segue Introduzione
sanseveropuntoit, 21 marzo 2022
Questo
è
quello
che
scrivevo
nel
2017
e
che
ancora
ribadivo
nel
2019,
senonché,
la
biforcazione
che
allora
proponevo
ai
miei
favoleggiati lettori mi ha dirottato dal primo proposito.
Tale
deviazione
è
stata,
ulteriormente,
agevolata
da
successive
circostanze
quali
la
cognizione
di
un
articolo
del
2014,
rintracciato
su
internet,
in
cui
un
sé
dicente
giornalista
travisava
i
fatti
che
mi
riguardavano;
dall’aver
appreso,
poi,
dell’incarico
ad
assessore
alla
legalità
del
Comune
di
San
Severo,
svolto
fino
al
2015
da
Michele
Emiliano
tanto
da
‘osare’,
ritenendolo
(ahimé)
un
paladino
della
legalità
e
persona
minimamente
onesta,
di
farne
l’infedele
e
infelice
destinatario
di
una
mia
lettera;
dall’aver
appreso
del
digiuno
minacciato
dal
sindaco
di
San
Severo,
Francesco
Miglio,
tanto
da
farlo
oggetto
del
mio
sberleffo
e
del
disonorevole,
quanto
meritato,
epiteto di «Gran Tartufone di Capitanata!»
Sono
state,
dunque,
queste
deviazioni
e
digressioni
e
lo
spazio
dato
a
queste
circostanze
a
distogliermi
dall’iniziale
impegno
di
procedere
nel
racconto
puntuale
e
documentato
di
questa
ormai
ultra
ventennale
vicenda,
disperdendomi,
invece,
nella
redazione
di
pagine
internet
di
cui,
ancora
nel
2019,
salvo
l’aggiunta
di
successivi
eventi
al momento ritenuti rilevanti, stavo a rielaborare la grafica.
Non
volendo,
tuttavia,
dare
per
perduto
quanto
ho
pubblicato
fino
ad
ora
su
questo
sito,
vanificando
l’impegno
che,
per
quanto
saltuariamente,
vi
ho
profuso
e
volendo
conservarne
memoria
a
conferma
della
validità
del
loro
contenuto,
tutte
le
pagine
già
presenti
su
quello
che
ormai
chiamo
«vecchio
sito»
saranno
rieditate
nel
loro
testo
integrale
con
la
sola
rielaborazione
del
loro
aspetto
grafico per migliorarne la lettura anche su cellulari e tablet.
Ora
che
«
…son
tornato
nel
primo
proposto
»,
mi
avvio,
quindi,
risoluto
a
tener
fede
alla
promessa
di
esporre
la
mia
vicenda
sul
filo
di
una
narrazione
ordinata
e
storicamente
documentata
per
raccontare
come,
a
fronte
dei
meriti
per
il
mio
lavoro,
svolto
con
competenza,
creativa
efficacia
e
abnegante
impegno
al
servizio
della
amministrazione
comunale
e
della
cittadinanza,
ne
sia
stato
ripagato
per
non
essermi
adeguato
con
supina
arrendevolezza
all’ossequio
delle
regole
non
scritte
imposte
dalla
arroganza
e
dalla
prepotenza
del potere.