CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA
LA STORIA
IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
La chiesa di Santa Maria esisteva già nel XII secolo, come risulta da un documento del novembre 1140. Successivamente, essa venne ampliata e papa Clemente   III , con bolla del aprile 1189, elargiva indulgenze a chi avesse contribuito alle spese di fabbrica. Il 29 novembre 1200 il vescovo di Larino, Giovanni, in qualità di Delegato Apostolico, confermò al clero di Santa Maria il possesso della grancia   di San Lucia, contestata dal clero di San Nicola . Terminati i lavori di ampliamento, il sacro edificio venne riconsacrato nel 1224 da mons. Richerio Risandro , vescovo di Molfetta. Tale riconsacrazione è ricordata nell’ epigrafe murata nell’atrio della sacrestia della cattedrale. La chiesa fu elevata a cattedrale con bolla del 1580, da papa Gre gorio   XIII quando fu trasferita a San Severo la sede vescovile dalla distrutta Civitate, sita presso l’odierna San Paolo. Documentata come S. Maria in Strata ”, perché situata presso la strada Civitate- Foggia, aveva in quell’epoca una sola navata e - secondo il Lucchino Mons. Malaspina secondo vescovo di essa, la magnificò con una grande e bella Tribuna ”. Subì danni a causa del terremoto dei 1627 che danneggiò anche il campanile che si trovava sul lato opposto, sull’attuale Via Soccorso, dove era il cimitero parrocchiale. Approfondimento Della cattedrale cadde la tribuna e un bancato della nave vecchia, la cima del campanile e tutta quella parte di esso che era dentro la chiesa ... Da queste rovine fu fracassato l’organo (A. Lucchino, Del Terremoto, pag. 14 e seg.). Nel 1629 venne restaurata dal vescovo Domenico   Ferri e, poi, nel 1674 da mons. Orazio   Fortunato , che fece costruire il pergamo , ed egli stesso consacrò la chiesa nel 1676 insieme col cardinale Orsini, allora arcivescovo di Manfredonia. Nel 1730 fu costruito il nuovo campanile in luogo del vecchio, rimasto danneggiato dal terremoto. Le cappelle delle navate laterali furono cominciate dal vescovo Adeodato Summantico e terminate nel 1761 da mons. Bartolomeo   Mollo , il quale fece costruire anche la balaustra in marmo davanti al presbiterio e rifare in marmo l’altare maggiore. Nel 1834, l’altare fu spostato in fondo al Coro dal vescovo Giulio   De   Tommasi , che fece costruire il trono episcopale. Approfondimento Nello stesso anno la cupola del campanile fu rivestita di mattonelle smaltate policrome, di colore bianche, gialle e verdi, sostituite nel 1973 da una meno bella copertura di lastre di rame. Lo stesso vescovo, nel 1836, poté ottenere il santo corpo di San   Severo   martire , che si trovava nel cimitero romano di San   Callisto , e lo collocò in un’urna sotto l’altare dell’Immacolata. Approfondimento In tale occasione il vescovo fece incidere la seguente lapide: BEATISSIMI MARTIRIS SEVERI INTEGRAM OSSIUM COMPAGEM AB CALLISTI COEMETERIO TRANSLATAM IULIUS DE TOMASI EPISCOPUS S. SEVERI ET CIVITATEN HEIC COMPOSUIT III EID. SEPTEMB. MDCCCXXXVI IN MEDIO POPULI SUI ORAM SALUTIS COLLOCATUR. Nel 1872 la facciata esterna venne rinnovata dal vescovo Antonio   La   Scala , mentre il sagrato veniva racchiuso da una cancellata in ferro battuto, tolta nel 1950. Tra il 1888 ed il 1890 la chiesa rimase chiusa per restauri. Altri lavori vennero eseguiti nel 1957 per iniziativa del vescovo Francesco Orlando e fu riaperta al culto dal vescovo Valentino Vailati nel 1963.
[latino]
sanseveropuntoit, 14 luglio 2025
Epigrafe Iscrizione per la commemorazione o la esaltazione di un fatto di rilievo