GLADIATORE
Combattente
dell’anfiteatro
che
si
serve
della
spada,
o
gladio.
Tali
combattimenti
derivarono
ai
Romani
dagli
Etruschi
presso
i
quali
costituivano
spettacoli
funebri
effettuati
in
onore
dei
defunti,
in
sostituzione
dei
sacrifici umani.
Presso
i
Romani,
i
gladiatori,
in
genere
prigionieri,
criminali
o
schiavi,
ovvero
uomini
liberi
spinti
a
tale
professione
dalla
miseria,
erano
divisi
in
classe,
a
seconda
dell’armatura
indossata
e
delle
armi
per
cui
si
distinguevano
gli
hoplomachi,
dotati
di
armatura
pesante;
i
reziari,
armati
di
tridente
e
di
una
rete;
i
traci
,
armati
di
scudo
rotondo,
schinieri
e
bracciali;
i
mirmilloni
,
armati
di
spada
e
di
un
piccolo
scudo
con
elmo
crestato
da
un
simbolo
a
forma
di
pesce;
i
catervari,
che combattevano in gruppi.
I
giochi
gladiatori,
divertimento
di
grande
successo
popolare
a
Roma,
furono
proibiti
dall’imperatore
Costantino
nel
326
e
aboliti
definitivamente
da
Onorio
nel 402.