IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
Il Novecento La crisi vinicola, che si ebbe ai primi del secolo, e la prima guerra mondiale determinarono una crisi nel settore dell'edilizia. Si costruì poco nelle varie zone, mentre rimaneva ancora disabitata la parte sud del paese, come si può vedere nella pianta di San Severo del 1922. Durante il periodo fascista si diede maggiore spazio ai lavori pubblici di cui un esempio è la costruzione dell’edificio scolastico "Principe di Piemonte" (chiamato, poi, “ Edmondo De Amicis” ) I PROGETTI E LA COSTRUZIONE ). Nello stesso periodo furono costruiti i palazzi dei ferrovieri nei pressi della stazione, mentre il viale che mena ad essa e il Giro Esterno e le vie principali vennero pavimentati con piastrelle rettangolari bituminose. Tra le altre opere pubbliche dell’epoca, vanno ricordate la costruzione della rete urbana dell'Acquedotto Pugliese e quella della fognatura (1932/35). Verso il 1930 iniziarono i lavori per la costruzione del Teatro comunale su progetto dell’Architetto Cesare Bazzani e affidamento dei lavori alla Ditta Paolo Cristalli. ( IL TEATRO2 ) Il secondo dopoguerra Dopo la seconda guerra mondiale vi fu un arresto nello sviluppo edilizio: col ritorno dei combattenti e con la permanenza ancora in San Severo degli sfollati, venuti durante la guerra dalle regioni d'Italia settentrionale, le case si resero insufficienti e si dovette procedere alla requisizione di molti palazzi, mentre i più poveri dovettero servirsi, come abitazione, delle piccole e malsane celle dello stabilimento Zimotermico, costruito nei pressi del Macello sulla strada per Foggia, delle baracche abbandonate dagli Anglo-Americani su Via Montanara e dei vani dell’ex monastero di San Bernardino Dagli anni cinquanta ai giorni nostri La costruzione di edifici a 5 o a 6 piani incominciò verso il 1954, ma un vero sviluppo edilizio si ebbe dopo il 1957. Si costruì soprattutto a sud della Città e, poi, in ogni zona sino ad arrivare alla Circonvallazione, oltre la quale si videro sorgere dei villini. Con la costruzione di case popolari furono fatti sloggiare quanti abitavano allo Zimotermico e nelle baracche. Tra il 1965 e il 1970 si formarono, oltre a quello di San Bernardino, i nuovi quartieri dell'Oliveto, tra le strade per Torremaggiore e San Paolo Civitate, e quello dell’Immacolata Concezione su Via Foggia. Dal 1971 in poi si costruirono in varie zone della città palazzi anche di dieci piani. Con le nuove costruzioni incominciano anche a sparire i caratteristici comignoli. A seguito dell'espandersi della città fu necessario istituire nuove parrocchie, sicché attualmente, oltre le quattro preesistenti, esse sono: Croce Santa (1927); Madonna della Libera (1937); Cristo Re (1954); San Bernardino (1957), Madonna della Divina Provvidenza (1966); Madonna dell’Immacolata Concezione (1966) e Sacro Cuore (1968). Negli anni ‘80 la città ha continuato ad espandersi con la costruzione di due nuovi “quartieri” realizzati nell’ambito del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare (PEEP): la zona “A”, dalla Via Fortore verso la Via San Paolo, e la zona “B” da Via Torremaggiore verso la Via Castenuovo, comportando anche la istituzione di altre due parrocchie, della Sacra Famiglia e di San Giuseppe Artigiano. Nello stesso tempo si è assistito agli insediamenti industriali e artigianali lungo la strada di Foggia con la realizzazione del Piano per gli insediamenti Produttivi (PIP).
configurazione urbana nel xix E xx SECOLO
Indice: IL NOVECENTO Il secondo dopoguerra Dagli anni cinquanta ai giorni nostri
Il piazzale della Stazione in una foto del 1910. (Foto Rotary) Abitazioni d’emergenza del secondo dopoguerra, nello stabilimento Zimotermico che, inaugurato nel 1933, serviva alla trasformazione della spazzatura in concimi chimici. (Foto Rotary) Limiti territoriali delle quattro antiche parrocchie: 1) San Severino; 2) San Nicola; 3) Santa Maria , Cattedrale; 4) San Giovanni Battista. (foto Russi)
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sanseveropuntoit, 5 novembre 2025