sanseveropuntoit, 12 ottobre 2025
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
Con 306 voti a favore e 305 contrari, il Parlamento Europeo nella seduta del 7 ottobre 2025 ha votato la immunità per la euro parlamentare Ilaria Salis per i reati di cui si sarebbe resa colpevole nel febbraio 2023 con l’aggressione ad alcuni militanti neonazisti durante uno scontro avvenuto a Budapest in Ungheria. La fatale combinazione di quel singolo voto di scarto conferma come Ilaria Salis sia certamente baciata dalla fortuna o che sia nata, come si dice, con la camicia. Infatti, da oscura militante di sinistra (per quanto io ne sappia), è passata, dopo un anno di detenzione in un invivibile carcere di Budapest, agli onori della cronaca suscitando l’interesse della stampa nazionale per essere stata condotta, nel mese di gennaio del 2024, in tribunale con catene di contenzione alle mani e ai piedi. L’interesse è stato tale da produrre discussioni che hanno investito il Governo e si sono riversate persino in Parlamento fino a indurre il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ad assumere l’iniziativa di telefonare al padre della Salis per dargli conforto e assicurargli la sua vicinanza. Prima ancora di tutto questo ambaradan iniziato il 30 gennaio 2024 e della successiva candidatura della Salis al Parlamento Europeo in cui è stata, poi, eletta, ero rimasto colpito da alcune affermazioni riguardanti i diritti e la dignità della persona umana. Tra le tante, richiamo unicamente le parole di Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele: « Calpestare intenzionalmente la dignità delle persone non significa fare giustizia, ma cercare vendetta. È possibile che nella “civile” Europa si tollerino atteggiamenti simili, da parte delle istituzioni di un Paese che si dice democratico? ». Come l’Italia, per esempio! Il fatto suscitò tutto il mio interesse per la facile analogia con quanto accadutomi senza che nessuno abbia profferito motto o se ne sia indignato e senza ricevere alcuna solidarietà e, tantomeno, l’attenzione della stampa da me invocata più volte con invio, negli anni, di lettere a tutte le testate giornalistiche italiane. La ridondanza del fatto mi dava quindi l’occasione per riproporre il mio caso e, preso dal furore del momento, il 2 febbraio 2024, prendendo spunto dalla Salis, ho scritto l’ennesima lettera scegliendo questa volta solo tre testate giornalistiche che reputavo potessero fare eco al mio invio. Chiaramente l’eco non c’è stata e quando, mesi dopo, venni a conoscenza che il Presidente Mattarella aveva telefonato al padre della Salis per esprimergli la sua vicinanza, scartai l’idea di esternargli il mio pensiero in una terza lettera per dirmi indignato di quella disparità di trattamento visto che alle mie due precedenti missive non mi aveva degnato, non dico del telefono, di alcun riscontro. ( Le lettere al Presidente della Repubblica sono riportate nel Fuorisacco 3 ). Quelle catene sono state la fortuna di Ilaria Salis ma nulla sarebbe accaduto se non ci fosse stato un giornalista a riprendere e rilanciare quella scena con lei e forze speciali a scortarla… E, poi, l’elezione al Parlamento di cui mi sono compiaciuto e, ora, la concessione dell’immunità parlamentare grazie ad un solo voto di scarto. La maggioranza di uno! Ma sbaglia chi ritiene quel voto di scarto una vittoria! Solo fortuna! Il caso vuole che qualcuno abbia sbagliato a votare, che ci fossero assenze, e sarebbe bastato che quel votante in più si fosse distratto o fosse uscito dall’aula per imprevedibili esigenze corporali perché la sospensione (che di questo si tratta) della procedura giudiziaria non fosse approvata. EPILOGO UNO SCRITTORE PALESTINESE ascoltato su radio 3, a proposito della missione della Flotilla MALMUD ha detto: “Alle vittime piace sapere che qualcuno si interessi di loro; che si parli di loro”. “Sei palestinese?” “No”. “E quante vittime siete?”. Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui”. “Allora, non sono interessato! C’è ne vogliono almeno sessantacinquemila per muoverci, oppure… devi essere fortunato!!” A seguire, la «Lettera al Direttore» inviata il 2 febbraio 2024.
DIVAGAZIONI
su Ilaria Salis, Presidente della repubblica, stampa italiana e palestinesi
1 /2
indice FUORISACCO 7