sanseveropuntoit, 12 ottobre 2025
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
Lettera al Direttore
2 febbraio 2024
redazioneweb@ilfattoquotidiano.it
segreteria@ilfattoquotidiano.it
redazionereport@rai.it
Al Direttore dell’Unità
(via Facebook, per il senza fissa dimora)
Dopo
il
primo
gran
strombazzare
degli
ultimi
giorni,
ho
fatto
fatica
a
trovare
la
data
in
cui
Ilaria
Salis
è
stata
incarcerata
in
Ungheria.
Ha
sopperito
internet
(“sol[a]
che
sani
ogni
vista
turbata”)
per
scoprire
che
la
sua
“
indegna
e
contraria
ai
principi
basilari
dei
diritti
personali
”
detenzione
si
protrae,
di
fatto,
da
un
anno
senza
che,
nonostante
le
“suppliche”
del
padre,
qualcuno
se
ne
sia
interessato.
Oggi,
la
“fortunata”,
a
seguito
della
normale
procedura
in
uso
da
quelle
parti
di
far
accedere
in
aula
i
detenuti
debitamente
“incatenati
mani
e
piedi”,
ha
trovato
notizia
sui
giornali
dando
impulso
a
interessi
politici
che
hanno
avuto
ridondanza
persino
in
ambito
parlamentare.
Ritengo
che
nel
corso
degli
oltre
ultimi
undici
mesi
e
mezzo
la
“politica”
e
il
Parlamento
non
avessero
alcun
interesse
ad
accogliere
le
invocazioni
del
padre
della
fortunata
in
quanto,
a
confronto,
non
avevano
di
che
vantarsi
del
sistema
carcerario
italiano!
Una
foto
può,
tuttavia,
cambiare
una
storia
e,
comunque
vada,
Ilaria
è
fortunata
ad
aver
atteso
solo
un
anno
per
suscitare
attenzione (povero Zuncheddu!).
Per
mia
fortuna,
non
ho
subito
ergastoli
né
carcerazioni
in
oscure
e
indecenti
prigioni
estere
ma,
per
contrappasso,
attendo
da
23
anni
l’attenzione,
inutilmente,
quanto
ripetutamente
fin
qui
sollecitata,
degli
organi di stampa sul mio caso.
Forse
quanto
mi
è
accaduto
sarebbe
apparso
abnorme
alla
stampa
italiana
se
fosse
avvenuto
in
Ungheria
o
in
Russia
in
quanto
evidenziare
che
in
Italia
ci
siano
giudici
corrotti
e
pressioni
politiche
sulle
toghe,
è
scomodo,
esattamente come in Russia o in Ungheria.
Costretto dalla brevità, il caso di confronto può riassumersi come segue.
Un
dipendente
di
una
amministrazione
pubblica
locale
–
unico
gestore
e
responsabile
di
un
ufficio
riconosciuto,
tra
le
altre
benemerenze,
dal
Dipartimento
della
Funzione
Pubblica
come
uno
tra
i
migliori
100
uffici
di
tutta
la
PA
italiana
–
a
ragione
e
in
conseguenza
di
disposizioni
del
tutto
vessatorie
e
non
di
sua
competenza,
alle
quali
si
era
contrapposto
con
fondate
argomentazioni
scritte
senza
averne
riscontro,
viene
sottoposto,
su
suggestione
di
un
assessore,
mentre
era
regolarmente
in
servizio
e
dopo
essere
stato
attirato
in
un
tranello,
ad
un
Trattamento
Sanitario
Obbligatorio
organizzato
da
tre
Dirigenti
del
Comune
con
l’utilizzo,
dopo
aver
ottenuto
una
falsa
certificazione
medica
da
due
compiacenti
professionisti,
di
un
fac-
simile
di
Ordinanza
di
TSO
pre-firmata
in
bianco
dal
sindaco
senza,
per
di
più, farne trasmissione al Giudice tutelare.
Inutile
dire
che
la
denuncia
del
fatto
e
delle
successive
vessazioni
subite
(trasferimento,
demansionamento,
cancellazione
del
suo
ufficio
e
della
sua
persona
dalla
Dotazione
Organica,
allocazione
in
un
corridoio
senza
alcuna
mansione
nei
restanti
sette
anni
fino
alla
pensione
anticipata)
non
hanno
avuto
alcun
effetto
sui
Carabinieri
e
sulla
Procura
interessata,
tanto
che
il
maresciallo
che
indagava
sul
fatto
ebbe
occasione
di
commentare
che,
se
voleva avere giustizia, non aveva altra possibilità che andare in Televisione.
Tutto
ciò
fino
all’intervento
del
Presidente
della
Repubblica
Ciampi
che,
nel
2004,
indusse
la
Procura
a
iscrivere
i
denunciati
nel
registro
degli
indagati
per
sequestro
di
persona
e
gli
altri
gravi
reati
connessi
ma,
passato
il
Presidente,
sono
riprese
continue
e
immotivate,
se
non
irragionevoli,
indagini
preliminari,
mai
rivolte
agli
indagati,
per
giungere,
con
la
richiesta
di
archiviazione
della
Procura
e
di
rito
abbreviato
degli
indagati
in
fase
di
Udienza Preliminare, alla assoluzione degli stessi.
Non
starò
a
circostanziare
di
ben
due
interventi
della
Cassazione
che
ha,
di
fatto,
confermato
l’impunità
penale
dei
colpevoli,
demandando
il
ricorso
alla
Corte di Appello che ne ha potuto stabilire la responsabilità ai soli fini civili.
Mi
avvio,
quindi,
alla
prima
udienza
civile,
rinviata
nel
2019
a
questo
febbraio
del
2024,
senza
alcuna
aspettativa
di
trovare
un
Giudice
non
colluso
che
non
sia
disposto
a
passare
da
ignorante
o
di
parte
pur
di
tutelare
gli
impuniti,
né
un
giornalista
disponibile
a
rendere
du
dominio
pubblico
una
vicenda
che
ha
fin
qui
dimostrato
come,
se
non
dalla
mafia
o
dalla
massoneria, la Magistratura sia inquinata dalla politica.
Ma
questa
è
una
vicenda
giudiziaria
che
risale
a
23
anni
fa.
Più
comodo
parlare
del
fatto
del
giorno
e
di
un’altra
nazione
per
cui
torniamo
all’argomento in premessa, a Ilaria Salis! La Fortunata!
Vuoi vedere che la mettono candidata?!
sanseveropuntoit, 2 febbraio 2024
Giovannantonio Macchiarola
https://www.sansevero.it
2 /2
su Ilaria Salis,
Presidente della repubblica,
stampa italiana
e palestinesi
Philip Glass (1937)
Violin Concert n. 1, 2