Testimonanze a verbale 2/2
sanseveropuntoit, 10 novembre 2025 La musica del sito
Capitolo QUATTORDICESIMO L’UFFICIO CHE NON C’E’
Lucia Cataleta La testimonianza resa da Lucia Cataleta risulta di minor rilevanza non essendo lei, quel giorno, presente in ufficio. Vale comunque a confermare il giudizio personale sulla capacità di intendere e volere già sottolineata dagli altri colleghi auditi e la diffusa incredulità alla notizia del provvedimento sanitario di cui ero stato fatto oggetto. Mi resta solo da capire l’insistenza del Maresciallo Fingo sulla domanda inespressa ma intuibile dalle risposte date a verbale, ovvero se fosse mia abitudine o consuetudine andare al lavoro ubriaco o se fossi mai stato colto in uno stato mentale alterato. Carolina Tricarico La testimonianza di Carolina Tricarico resta, comunque, la più importante per la rivestita veste di Capo Servizio del Personale e, quindi, per essere la più vicina, almeno per grado e coinvolgimento, ai livelli ‘alti’ di quella marmaglia delinquenziale offrendo, quindi, illuminanti particolari sul fattaccio e ampi squarci sulle sue circostanze. Volendo riassumerla, ponendo in ordine i fatti da lei riportati, la Tricarico dice che ‘‘ a metà maggio ’’ in una riunione dei dirigenti, presente l’assessore Caposiena e il segretario generale Giorgio Balice, si era commentata una mia lettera aperta [(quella inviata il 5 maggio anche a Il Campanile, riportata nel capitolo 10)] e che, alla incapacità di corrispondervi della dirigenza, l’ingegnere Pietro Zaccaro ebbe a sbottare nella frase ‘‘ e gli facciamo un TSO ’’. Afferma, poi, che il 5 giugno, giorno precedente al reato, nel corso di una telefonata intercorsa con l’ing. Pietro Zaccaro apprendeva da questi che da giorni si vociferava di un TSO da attuarsi a danno di Giovannantonio e in quella stessa tarda mattinata, lei e Pietro Zaccaro erano passati a salutarlo presso l’URP ‘‘ trovandolo tranquillamente al lavoro alla sua scrivania ’’ e che si era dato appuntamento per la sera con Pietro Zaccaro per una pizza. Ma, ancora più importante è ciò che dice, riscrivendone l’ordine, di quella mattina, di quel 6 Giugno del 2001, il D-Day di Giovannantonio. Afferma, infatti che quel giorno, in prima mattinata ’’ era stata convocata senza motivazione nell’ufficio del Sindaco dove aveva visto ‘‘ due persone di cui uno ho poi saputo essere un medico, e l’Assessore Mirando Nazario. Ricordo che la dott.ssa Belmonte era nell’ufficio adiacente quello del sindaco (gabinetto del sindaco), in compagnia del Comandante Ciro Sacco ’’ dove li aveva visti entrando dal sindaco e dove li aveva ritrovati uscendone insieme all’Assessore Mirando Nazario ‘‘ che, parlando con i presenti, e cioè con la Dott.ssa Belmonte e il dott. Sacco, e qualcun altro che non ricordo, diceva di dispiacersi per Giovannantonio…Lì ho capito che oramai era tutto pronto per dar corso ad un T.S.O. ai danni di Macchiarola Giovannantonio ’’. E non basta, perché aggiunge che ‘‘ in mezza mattinata, non ricordo con precisione, penso tra le 10.30 e le ore 11.30, sono stata contattata personalmente nel mio ufficio dal Dott. Ciro Sacco, Comandante della Polizia Municipale, il quale mi chiedeva di telefonare io stessa al sig. Macchiarola Giovannantonio ed invitarlo, con una scusa, a salire nel palazzo di città. Preciso di non aver ottemperato a quanto richiesto… ’’ [questa non te la perdono, o Carolina!]
Verbale CC TRICARICO 26 novembre 2001
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Verbale CC CATALETA 26 novembre 2001