Testimonanze a verbale
1/2
Capitolo QUATTORDICESIMO
L’UFFICIO CHE NON C’E’
Riporto
di
seguito
i
verbali
di
sommarie
informazioni
di
cinque
testimoni
convocati
dal
Comando
Stazione
dei
Carabinieri
di
San
Severo
in
data
26
novembre
2001,
non
mancando,
tuttavia,
di
ricordare
che
ho
avuto
conoscenza
di
tali
carte
solo
alla
fine
del
2004
quando,
dopo
l’iscrizione
nel
registro degli imputati, potei accedere al fascicolo che mi riguardava.
Domenico Santoro
La
lettura
di
quanto
verbalizzato
da
Domenico
Santoro
rimane
prova
a
conferma
della
calma
e
serenità
e
della
assoluta
assenza
da
parte
mia
di
segni
di
squilibrio
mentale
che
avrebbero
potuto
dare
origine
a
un
trattamento
sanitario
obbligatorio
per
essersi
in
quella
mattinata
intrattenuto
a
parlare
con
me
affermando,
inoltre,
che
la
notizia
di
quanto
accaduto
aveva
lasciato
del
tutto
increduli
i
colleghi
che
ne
erano
venuti
a
conoscenza.
Maria Triaca
La
testimonianza
di
Maria
Triaca
risulta
ulteriormente
significativa
per
avermi
incontrato
sulle
scale
del
Comune
poco
prima
che
mi
recassi
in
Segreteria
e
perché
afferma
‘‘
che
lo
stesso
era
sorridente,
sereno,
senza
alcun
segno
di
squilibrio
mentale
e
senza
alcuna
patologia
psichica’
’
aggiungendo
‘‘
Posso
dire
con
certezza
questo
in
quanto
sono
tra
l'altro
infermiera
generica
e
conosco
benissimo
i
dettami
stabiliti
dalla
legge
del
TSO
che
prevede
una
manifesta
patologia
mentale,
una
pericolosità
per
se
o
per
altri
da
parte
del
paziente
e
il
rifiuto
a
sottoporsi
a
eventuali
altre
cure
’’.
Aggiungeva
inoltre
che
non
si
spiegava,
alla
pari
degli
altri
colleghi,
‘‘
come
sia
possibile
che
il
Macchiarola
Giovannantonio
sia
stato
sottoposto
a
TSO
’’.
Elena Colio
Particolarmente
interessante
la
testimonianza
di
Elena
Colio,
il
cavallo
di
Troia servito alla Belmonte per incastrarmi.
Questa
afferma,
infatti,
che
‘‘
verso
le
11
’’
era
‘‘
stata
contattata
dalla
Sig.ra
Belmonte
e
dal
Comandante
dei
Vigili
Urbani
Dott.
Ciro
Sacco,
dai
quali
ho
avuto
l’ordine
di
telefonare
al
Sig.
Macchiarola
Giovannantonio
’’
senza
averne
spiegazione
aggiungendo
‘‘
Preciso
che
io
ho
telefonato
ma
non
centro
niente,
in
quanto
ho
avuto
un
ordine
e
l'ho
dovuto
eseguire
’’.
La
Elena
di
Troia
dimentica
di
dire
che
lo
stesso
«ordine»
era
stato
intimato
ad
altre
sue
colleghe
della
segreteria
le
quali,
al
contrario
di
lei
presente,
se
ne
erano rifiutate.
Il
seguito
è
una
ricostruzione
arbitraria
in
quanto
dopo
aver
dichiarato
‘’i
o
non
centro
niente’
’
non
poteva
dire
che
ero
salito
su
in
segreteria
almeno
due
ore
dopo
e
che
lei,
appena
entrato,
mi
si
era
rivolta
tutta
sorridente
invitandomi,
come
se
dovesse
dirmi
qualcosa
di
privato,
a
entrare
nella
altra
stanza
dove,
dalla
porta
aperta,
non
vedevo
nessuno,
lasciandomi
il
passo
per,
subito
dopo,
ritrovarmi
l’infermiere
con
la
siringa
in
mano,
appostato
dietro la porta subito chiusa con violenza alle mie spalle.
Posso,
inoltre,
sconfermarla
per
quanto
riguarda
la
presenza
della
Belmonte
in quella stanza.
segue…