IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
Intervento di restauro Con i lavori iniziati nel 1977, dopo quasi venti anni dalla chiusura al culto, si evidenziò lo stato di degrado delle strutture murarie e di quelle di copertura. Gran parte delle notevoli lesioni nelle murature, oltre che da antichi episodi tellurici, erano da attribuirsi anche a fenomeni connessi ad un generalizzato dissesto fondale, ormai esaurito. Le lesioni si evidenziavano particolarmente nelle murature del transetto , interrotto dai quattro secenteschi pilastri d’angolo della crociera, eretti nella trasformazione secentesca a ridosso delle stesse, e nei quattro arconi con notevoli cedimenti in chiave. Il dissesto ed ancor più il lungo periodo di abbandono avevano irrimediabilmente compromesso il controsoffitto dipinto, particolarmente quello del transetto e del coro. L’intervento pur nella complessità degli aspetti e delle coincidenze architettoniche, strutturali e plastiche, venne indirizzato essenzialmente al restauro statico, con il consolidamento delle strutture in elevazione e parte di fondazione, e nelle cortine murarie vennero realizzate maglie di irrigidimento grazie alla realizzazione di perforazioni armate e cementate a pressione. Il tetto della chiesa, in passato oggetto di ripetuti e inadeguati interventi, presentava una notevole erosione ed inconsistenza statica, dovute alle infiltrazioni di umidità, che avevano provocato la rottura di gran parte delle addentature di testata delle catene, l’erosione della piccola orditura del tavolato e del controsoffitto decorato. Lo stato di degrado delle strutture lignee e, ancor più la necessità di consolidare gli archi della crociera con la ricostruzione di uno di essi, furono decisivi a orientare la scelta verso la sostituzione integrale delle parti lignee, con la conseguente rimozione del controsoffitto decorato della navata e lo smontaggio dei pennacchi di imposta della pseudo-cupola, realizzati con intonaco su cannicciate; lavoro quest’ultimo eseguito dal personale specializzato della Soprintendenza di Bari. La difficoltà di reperire elementi lignei di notevoli dimensioni, suggerì l’utilizzazione di strutture in legno lamellare che si presentava, per le intrinseche caratteristiche, adatto allo scopo, anche nell'eventualità che le stesse rimanessero a vista per difficoltà di ricomporre nella sua interezza il controsoffìtto, la cui superstite decorazione su tela era quella relativa alla sola navata. Approfondimento Le nuove strutture venivano ancorate ad un cordolo perimetrale in calcestruzzo armato e a quelle identiche realizzate al di sopra degli archi della crociera. Tali archi , rimosse le murature soprastanti in mattoni di imposta alle capriate centrali, venivano svuotati sino all’imposta con i pilastri e, nel loro nucleo, creata un'anima in calcestruzzo armato, sagomata a T, con le ali coincidenti e sagomate come la originaria cornice di base della pseudo-cupola e del controsoffitto, e prolungata in alto a parete sottile con nervature di irrigidimento in corrispondenza agli appoggi delle nuove strutture in legno lamellare del transetto, in analogia e nel rispetto dello spazio originario. Gli archi così rinforzati, venivano ad essere ancorati, e quasi sospesi, alla struttura in calcestruzzo armato ad essi soprastante. L’intervento si esauriva all'interno, con il ripristino di gran parte delle cornici, della trabeazione e delle modanature dei pilastri e degli archi , ed all’esterno con la stilatura dei giunti del paramento murario dei prospetti e delle facciate, in particolare di quella meridionale con il restauro del portale e l’apertura del rosone. Per l’esaurirsi delle disponibilità finanziarie, non sono stati eseguiti i lavori relativi alla tinteggiatura, al restauro e al montaggio dei pennacchi e del controsoffitto nella parte recuperata, con tutta la problematica connessa alla definizione di tali spazi. Approfondimento Direzione dei lavori: ing. E. De Cillis Restauro: imp. De Sanctis A. e C., Roma; 1978-81 Finanziamento: Cassa per il Mezzogiorno Vincolo: decl. 28.11.83 Foto 1 La facciata principale sul lato nord della chiesa di San Severino. L’epigrafe presente sull’architrave della porta fa risalire al 1224 il suo restauro e, forse, il suo ampliamento. Foto 2 La facciata meridionale della chiesa di San Severino con il suo portale architravato, sormontato da un arco a tutto sesto, e il sovrastante rosone, rappresenta l’elemento artisticamente più valido dell’esterno. Foto 3 Pianta della chiesa di San Severino Foto 4 Sezione della chiesa di San Severino vista dal lato meridionale. Foto 5 L’interno della chiesa di San Severino con vista della balaustra che racchiude il presbiterio e della finestra bilobata che luce al transetto. Foto 6 Scorcio dell’interno della chiesa di San Severino con vista del portale principale rivolto a nord. Sulla volta si noti la presenza della grande tela raffigurante il miracolo di San Severino. Foto 7 Veduta d’insieme della volta della chiesa di San Severino dopo la rimozione della tela raffigurante il miracolo del Santo. Foto 8 La navata della chiesa di San Severino durante i lavori di restauro, vista dal presbiterio.
IL RESTAURO DELLA CHIESA DI SAN SEVERINO
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sanseveropuntoit, 14 luglio 2025