IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
sanseveropuntoit, 5 novembre 2025
La musica del sito
Le maestranze Nel XVII secolo a Napoli, nelle opere di trasformazione e nelle aggiunte dell’assetto urbano, la figura dell’architetto e dell’artista in genere non veniva mai esaltata né le si dava un ruolo di primo piano. Non c'è quindi da meravigliarsi se dei bei palazzi costruiti a San Severo nel secolo XVIII si ignora il nome dell’architetto e del maestri decoratori. Tali personaggi erano privi di “autorità intellettuale ed importanza sociale” e le loro opere venivano spesso cancellate dalla scena urbana senza alcuna pietà. Approfondimento Per esempio, nel manoscritto della famiglia del Sordo nei luoghi in cui si annotano gli interventi nella costruzione e le varie modifiche apportate al grande complesso edilizio in via Soccorso non si cita il nome dell’architetto e neanche quello dello scultore che eseguì i sette mascheroni portanelli in pietra calcarea locale posti sulla parete principale del piano terra. Compare, invece, colui che eseguì lavori di restauro e valutò l’edificio più volte, a motivo dei molteplici testamenti del rev. D. Francesco del Sordo (proprietario di una parte del palazzo) e cioè il “maestro muratore” Michele Iannelli, il quale, misurò e valutò il fabbricato, oltre ad attendere ai lavori di costruzione. Evidentemente i proprietari dovevano avere molta fiducia nel capomastro. Michele lannelli, poi, faceva parte di quella famiglia di maestri muratori che realizzò tante opere architettoniche di particolare prestigio nella città. Sappiamo infatti di Berardino Iannelli che “fabbricò” la Chiesa di San Sebastiano (oggi anche Chiesa di Maria SS. della Libera) fuori le mura, nella prima metà del Settecento e del figlio Pasquale che eseguì i lavori di costruzione della Chiesa di San Lorenzo nel 1778-79, disegnata dall’architetto Giuseppe Astarita di Napoli (unica opera a San Severo di cui finora si conosce il nome dell’architetto). In questo momento particolarmente intenso nella storia dell’edilizia sanseverese sia civile che ecclesiastica una intera famiglia di maestri muratori svolge probabilmente un ruolo di primo piano nella città. E' utile ricordare che nello stato delle anime del 1724 della Cattedrale, S. Maria in Strada, pubblicato dal Corsi, nell’antico Convento di San Rocco fuori la porta di Lucera si cita la “nascente congregazione degli artisti”. A tale notizia si devono aggiungere i nomi di pittori, scultori, stuccatori e scalpellini rintracciati da A.Gambacorta: Sebastiano Marvocca di San Severo, scultore in legno, operante a Foggia nel 1729; Gregorio Palmieri a cui è attribuita la statua del Cristo alla colonna del 1790 nella Chiesa dei Celestini e Gennaro Trilocco operante a Napoli nel 1794 a cui si attribuisce la statua della Beata Vergine del Carmelo nella Chiesa del Carmine; ancora Vitantonio Petruccelli del quale non si conoscono opere firmate, ma il cui titolo di “artista” e documentato nel “catasto onciario di San Severo dell'anno 1753”. Approfondimento Osiamo pensare che anche l’autore della eleganti bussole in legno intagliato della casa Summantico e quelle del palazzo del Sordo di via Soccorso che recano sull’architrave raffinate maschere di guerriero, presenti pure sui capitelli delle lesene d’angolo di palazzo Marano di fronte alla Chiesa di San Nicola (questi scolpiti nel mattone) faccia parte di questo elenco di maestri qualificati. A costoro potremmo aggiungere i nomi di due artisti conosciuti, solo perché esplicarono la loro arte come stuccatore e scalpellino per le Chiese di San Lorenzo e di San Nicola nella seconda metà del Settecento, e cioè Ambrogio Piazza di Venezia e Francesco Cervone da San Severo. Ad essi si possono probabilmente attribuire anche pregevoli episodi decorativi della architettura civile: per esempio le eleganti decorazioni presenti nella cupola a semicalotta della loggia del Palazzo di Lembo e nelle volte delle scale del palazzo Giuliani.
TIPOLOGIA DEL PALAZZO SIGNORILE NEL SEI-SETTECENTO