sanseveropuntoit, 15 novembre 2025
C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO C’è DEL MARCIO A SAN SEVERO
sanseveropuntoit, 18 ottobre 2024 A segnalazioni@fanpage.it Mi chiamo Giovannantonio Macchiarola , e da ventitre anni conduco una battaglia solitaria contro lo strapotere della politica e contro una magistratura connivente che ne ha consentito e tutelato le azioni illegali e criminose adottate contro la mia persona quale dipendente del Comune di San Severo, con l’ultima funzione rivestita di Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico. Costretto, nel 2008, al pensionamento anticipato per sottrarmi alla persecuzione di cui sono stato fatto oggetto per sette anni, dal 2001 a 2007, sto perseverando nella mia lotta con la denuncia che ne faccio sul mio dominio https://www.sansevero.it con il racconto, tra le altre cose, de “Le Straordinarie Avventure di un Impiegato nel Comune delle Bananas” in cui ricostruisco la mia “carriera” di impiegato del Comune di San Severo dal 1973, data della mia assunzione e che, promettendomi di concluderla fino agli attuali giorni, è, al momento, bellamente raccontata fino al 2001. Nella mia funzione di Responsabile URP del Comune di San Severo, svolta con abnegazione e spirito di servizio e intesa al soddisfacimento dei bisogni, dei diritti e delle prerogative dei cittadini, ho conseguito, tra i tanti risultati di valore, quello di essere stato considerato, nel 1997, dal Dipartimento della Funzione Pubblica tra i cento migliori uffici di tutta la pubblica amministrazione italiana; è trascurabile il fatto di aver realizzato, dando lustro internazionale al mio Comune, la prima trasmissione in streaming, nel lontano 1998, di due opere liriche via internet; iniziativa imitata l’anno successivo dalla IBM Italia. Quelli che in una comunità civile sarebbero meriti di ampia considerazione sono stati ripagati da quel Comune con l’attuazione, nel 2001, di un sequestro di persona tramite un Trattamento Sanitario Obbligatorio attuato mentre ero in servizio e senza alcun rispetto della mia dignità di persona e dei miei diritti fondamentali, contravvenendo a tutte le norme che presiedono a tale provvedimento sanitario. La mia denuncia, insieme a altre che davano atto della persecuzione che ne è seguita, ha trovato la massima indifferenza da parte della Procura della Repubblica di Foggia, costretta, solo nel 2004, a iscrivere nel registro degli indagati i criminali autori di tale omicidio morale grazie all’intervento dell’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Resta, comunque, il fatto, che la Procura suddetta ha continuato nella sua indolenza e nella tutela dei responsabili, di cui ha continuato a sostenere la non punibilità, che, nel 2008, per quanto presentatisi con la richiesta di patteggiamento, sono stati assolti, senza processo, in udienza preliminare. Non starò, per evitare di prolungare il mio scritto, a raccontare del mio ricorso, quale parte civile, alla Corte di Cassazione e del conseguente rinvio della sentenza alla corte d’Appello… di questi risvolti, credo di averne fatto un buon riassunto nella inutile lettera inviata al Presidente della Repubblica Mattarella che non si è mostrato altrettanto sensibile quanto il suo encomiabile predecessore. (cfr. www.sansevero.it/fuorisacco03 ). Aggiungo, e concludo, che, dopo il riconoscimento della responsabilità civile da parte della Corte d’Appello e di una seconda pronuncia di conferma da parte della Cassazione, ho adito il giudice civile che, a dimostrazione delle plateali connessioni tra politica e magistratura, ha concluso con l’assoluzione degli autori dell’atto criminale comminandomi le spese processuali con un esoso risarcimento a favore di ciascuno dei delinquenti per cui sono in attesa della fissazione dell’appello da me richiesto. Nella ferma decisione di procedere, se fosse il caso, in Corte di Cassazione e, se ancora sarò vivo, di portare la questione davanti alla Corte Europea, resto convinto che le infamie commesse dai giudici con pronunce del tutto irrazionali e tendenziosamente di parte (basta leggerle per averne conferma!) non sarebbero state possibili se il mio caso e quelle sentenze avessero avuto ridondanza e merito di attenzione da parte della stampa e, quindi, della opinione pubblica o, almeno, dell’attuale Presidente della Repubblica! Giovannantonio Macchiarola p.s. sarà gradito un cenno di ricezione.
LETTERA A FANPAGE del 18 ottobre 2024
indice FUORISACCO 7
Mi rendo conto di quanto sia inutile la mia perseveranza a cercare di interessare al mio caso la stampa nazionale e sarei piuttosto tentato, vista l’assenza di qualsiasi eco alle mie missive, di nasconderli i miei fallimenti in questa direzione. Mi sembra tuttavia necessario riportare anche questi fallimenti perché con la loro esposizione dei fatti, se da una parte servono a denotare l’indifferenza in cui si è svolta la mia ultra ventennale vicenda, attestano e denunciano, al contempo, il silenzio di quelle Istituzioni che sul piano giuridico avevano l’obbligo di intervenire e, su quello politico e sociale, il dovere di reagire.
LETTERE