LETTERA APERTA alla ex* candidata alla carica di sindaco del Comune di San Severo Rosa Carolina Caposiena (con errata corrige del 7 maggio 2019)
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LETTERA APERTA alla sig.ra Rosa Carolina CAPOSIENA candidata sindaco del comune di San Severo …segue Ma, se mi limitassi ad illustrare la capacità di suo padre nel porre a guinzaglio la dirigenza del Comune, non ne metterei adeguatamente in luce le capacità di mestatore e il merito che gli compete per aver saputo, nonostante il suo basso livello culturale e un intelletto mediocre, dominare il sindaco Giuliano Giuliani , condizionandolo e rendendolo servo imbelle, grazie a un pernicioso quanto occulto ricatto, delle sue malefatte (tanto da farlo sparire, nel corso del suo secondo mandato, anche fisicamente, da Palazzo Celestini) ed esercitando, sebbene composta da persone di ben più alta levatura intellettuale, il controllo sulla intera Giunta e sui singoli assessori; il tutto, dissimulando il proprio velenoso quanto oscuro potere (“che…”, se mi consente l’ardita citazione, “… è occulto come in terra l’angue”) per non averne, infatti, mai fatto mostra o portato vanto. Non posso sorvolare, infine, per meglio farle comprendere la malvagità di suo padre e quanto avesse a sprezzo il buon andamento della pubblica amministrazione, su quanto, nell’orgia di potere di una vendetta di stampo mafioso, è stato capace di realizzare nei confronti dell’Urp del Comune e della mia persona. L’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di San Severo , premiato dal Dipartimento della Funzione Pubblica per essere stato annoverato tra i migliori cento uffici di tutta la pubblica amministrazione italiana, aveva dato, grazie ad una attività di tutto encomio svolta nell’arco di un quinquennio, grande lustro all’Amministrazione del Comune di San Severo per la sua efficienza, capacità di iniziativa e per i risultati conseguiti, nonché per una serie di innumerevoli progetti e attività portate a termine -- di cui sarebbe improprio farne qui il troppo lungo elenco -- ottenendo, tra l’altro, un alto gradimento da parte dei cittadini grazie all’accoglienza e all’ascolto prestato ai loro bisogni. Ebbene, suo padre, nell’orgia di potere di una vendetta mafiosa maturata bestialmente contro la mia persona e a dimostrazione di quanto abbia a disdegno il merito e la buona amministrazione della cosa pubblica, ha proceduto, quale assessore al personale (sic!) a stracciare questo benemerito ufficio dalla pianta organica e, insieme, il suo responsabile dalla Dotazione organica col solo fine di ledere la mia persona e la mia professionalità; il tutto, nell’inerte e omertoso silenzio/assenso di tutti i componenti della Giunta e dello stesso sindaco Giuliani; il che serva a darle una ulteriore e palese prova del predominio criminale che suo padre aveva su una Giunta di ignobili e ignavi “caproni” sulla quale era capace di ergersi a dominante “pastore”, se non quale effettivo e mammasantissima padrone. posso escludere la sua nefasta influenza sulla successiva Giunta, a guida Michele Santarelli , che annullò la decisione del sindaco Giuliani dopo che questi, libero a fine mandato della nefasta influenza del Kapòsiena, fu in grado di riconoscere il suo torto restituendomi nella posizione e nel ruolo. A questo punto mi chiedo e, se vorrà dare una risposta a questa domanda, le chiedo: Come pretende di essere immune dalla perniciosa e malvagia volontà di suo padre che avrà certamente più ascendente su di lei di quanto ne abbia avuto nei confronti di Giuliano Giuliani e, ma è solo un esempio, dell’architetto Pasquale Mininno a suo tempo coinvolti (o costretti?) nello sporco affare (di miliardi) della fogna bianca e che li ha visti condannare con ignominia dalla Corte dei Conti? Ovvero, detto altrimenti: Se suo padre fu capace di mettere guinzaglio e museruola, rendendolo soggetto ai suoi voleri, un sindaco e una persona come Giuliano Giuliani insieme a tutta la sua Giunta, quanto gli sarà più facile abusare di un sindaco neofita e, poiché figlia, farne servaggio a proprio uso? Sia chiaro, per concludere, come questa mia non serva a favorire il suo più diretto avversario, il sindaco del “Comune delle Bananas”, Francesco Miglio , il gran Tartufo di Capitanata, sul quale conservo il giudizio ampiamente espressogli direttamente con due mie lettere e in quello che scrivo sul mio sito. Non dimentichi, comunque, che questa definizione è nata proprio grazie a suo padre, come potrà evincere da una mia lettera aperta inviatagli nel 2004 quando si era candidato alla carica di sindaco in mancanza, allora, di una figlia di cui servirsi; lettera che, dal 2004, è ancora presente e leggibile sul mio sito, senza che suo padre, nonostante le aggettivazioni con le quali lo definivo mentre ero un dipendente in servizio, abbia mai avuto alcunché da ridire. Se lei venisse eletta dopo Francesco Miglio, sarebbe come dire: dalla padella nella brace! Ovvero: dal “Comune delle Bananas” al “Comune del Cactus”, per stretta analogia. Tanto, per il mio oneroso, e per me fastidioso, senso di dovere, nei suoi confronti e della città tutta. sanseveropuntoit, 27 aprile 2019 Giovannantonio Macchiarola https://www.sansevero.it
Giovannantonio@aruba.it
Giovannantonio Macchiarola
ILLUSIONI PERDUTE
*    post    scriptum. Apprendo solo oggi, 7 maggio 2019, che la sig.ra Rosa Carolina Caposiena non è candidata alla carica di sindaco. Ammetto l’errore, dovuto a notizie di stampa non aggiornate reperite su internet e, mentre me ne felicito con lei e con i cittadini di San Severo, non mi rammarico dell’errore commesso per aver avuto, ancora una volta, l’occasione di esternare il mio giudizio sul losco personaggio che se ne fa scudo. Lascio, pertanto, in evidenza questa mia lettera aperta senza altra correzione.
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