IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
La prima metà dell’Ottocento Nella prima metà dell'Ottocento si costruirono i palazzi dei Masselli e dei De Lucretiis in Piazza del Carmine, dei Mascia all’inizio di Via Soccorso e l’altro nei pressi di Porta Foggia. Il maggiore sviluppo urbano si ebbe, tuttavia, dopo l’unità d'Italia per le migliorate condizioni economiche e per il continuo crescere della popolazione. Si cominciò a fabbricare in tutte le direzioni oltre il Giro Esterno e soprattutto dalla parte ovest e nord della città, riempiendo così i due vasti quartieri del Sentierone e del Rosario. Verso le zone sud-est e sud-ovest, forse meno elevate e, quindi, ritenute malariche, dopo che nel 1862 si costruì la Stazione Ferroviaria, si eressero delle casupole quando la strada che mena alla Stazione e la maggior parte delle vie dei predetti quartieri non erano selciate, ma a fondo naturale: fangose d’inverno e polverose d’estate. Il Giro Esterno fu costruito e selciato tra il 1834 e il 1837. Questi ampliamenti di quartieri presentano uno scacchiere ortogonale con lotti rettangolari allungati e in gran parte formati di vani a pian terreno. Mentre, però, in altri rioni le costruzioni furono fatte in vie rettilinee sia pure - talvolta - strozzate da fabbricati, in quello del Sentierone le vie, come si vedono ancor oggi, sono tortuose e con costruzioni asimmetriche. Il tema architettonico della seconda metà dell'Ottocento è molto diverso da quello del Settecento. Mentre in detta epoca fu la grossa borghesia terriera a costruire sontuosi palazzi, nel tardo Ottocento fu, invece, la media borghesia (seguita poi dalla piccola) protagonista della nuova espansione urbana. Si costruì lungo il Giro Esterno, coprendo in tal modo il centro storico. I fabbricati sono per lo più delle palazzine aventi come entrata dei portoncini. All’inizio della scalinata vi è una piccola porta attraverso la quale si accede nei sottani, adibiti a cantina. Nota caratteristica di questi fabbricati sono la terrazza e, come si è detto, la cantina, dato che anche i professionisti avevano dei vigneti. Con l'estendersi della città fuori del tradizionale sistema dei borghi e delle parrocchie, il Giro Esterno ebbe una funzione di collegamento tra il centro storico e la periferia e la Piazza del Municipio divenne il baricentro della città. La seconda metà dell’Ottocento Un risveglio artistico, sia pure di modeste pretese, si ebbe nella seconda metà dell'Ottocento e ai primi del Novecento. Promotore di detta attività è soprattutto il ceto medio di origine forense, mercantile e agraria. Le volte di alcune stanze delle loro abitazioni e in special modo quelle dei salotti venivano dipinte da artisti locali, come Angelo Russi, Michele Colio, Michele Danza, Ferruccio Gervasio e Riccardo Sparavilla. Non mancarono, poi, di quei proprietari, che abbellirono le loro palazzine anche esternamente: tipica è quella di Fantetti in Piazza Nicola Tondi, che presenta ornati di stile Liberty, come pure la facciata dell’ex albergo Mucci (poi Italia) in Via Recca. Sono unici esempi di detto stile, che abbiamo in San Severo. Non vanno, inoltre, dimenticati gli orologi solari (uno si trova sulla facciata del Palazzo Chirò in Via Alessandro Minuziano e due sul campanile della chiesa di San Severino) e le caratteristiche edicole votive (o tabernacoli), che si trovano su molte case e che testimoniano la continuità di una fede popolare Tra i complessi architettonici vanno citati i palazzi del Sordo, ora dei La Monaca, in Piazza Nicola Tondi; Mazzilli, in Via Alessandro Minuziano; di Lembo, in Piazza Incoronazione e l’Asilo Inabili al Lavoro. Detto fervore nel campo dell'edilizia fu conseguente allo sviluppo che ebbe la cerealicoltura e la viticoltura nella seconda metà dell’Ottocento, per cui in questo campo si fece avanti anche il piccolo ceto, costituito da piccoli possessori di terra e da artigiani con costruzioni generalmente di uno o di due vani a pian terreno e aventi, alcune, gradinate per una futura elevazione del primo piano.
Pianta della Città di San Severo disegnata dallo storico Matteo Fraccacreta nel 1811. (Foto Rotary) Il Viale della Stazione prima della pavimentazione in mattonelle d’asfalto, iniziata nel 1924. (Foto Lacci) Case a schiera in Via Santa Maria. (Foto Russi Via Filippo D’Alfonso col mercato e una diligenza in sosta. Sullo sfondo, a sinistra, il cosiddetto “arco di Bucci”. (Foto Rotary) L’Asilo Inabili al Lavoro, l’Opera Pia voluta da Concetta Masselli, inaugurata l’8 settembre 1902). (foto Azzeruoli) Prospettiva della stazione in un piano regolatore del 1898. (Foto Rotary
configurazione urbana nel xix E xx SECOLO
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sanseveropuntoit, 5 novembre 2025