IL CD-ROM
“SAN SEVERO 2000”
sanseveropuntoit, 5 novembre 2025
Il centro Il centro, dove convergevano gli interessi ed i pubblici affari, era ubicato intorno al Largo Trinità oggi Piazza della Repubblica. In realtà quest’ultima non è più una piazza ma una larga strada fiancheggiante la chiesa della SS. Trinità. Nei pressi, in un vico ora denominato Freddo, operava la Cancelleria, a fianco alla chiesetta di Santa Margherita. Più tardi, nel Settecento inoltrato, l’edificio aggiunto, con singolare innesto ad “elle”, all’antico corpo del Palazzo dei Celestini, col suo andamento obliquo e lo smusso angolare del cantonale su via Angelo Fraccacreta, collega la piazza con l’area attorno alla Chiesa di San Severino altro importante punto focale della città dove si trovano ubicati i palazzi di proprietà delle migliori famiglie: ricchi massari e mercanti. Dal primo libro dello stato delle anime rinvenuto nella parrocchia di San Severino e datato anno 1758, apprendiamo, infatti, che “di fronte al campanile della chiesa” si trova la “casa propria palazziata” di Don Giuseppe Pazienza “Galantuomo”. All’inizio del libro, sempre del 1758, si legge: Nel principio della Parrocchia di San Severino vi è la casa del magnificus Domenico Summantico con portone davanti che riguarda la parrocchiale di San Nicola nella quale abita… sempre data in affitto e, dal 1758 in poi, non risulta mai abitata dai proprietari). Nel 1790 si legge: La Parrocchia sotto il titolo di S. Severino di questa città, di S. Severo, ha il suo principio dalla casa “palazziata con portone grande davanti che fu della estinta famiglia antica Summantico e che al presente si possiede dal Magnifico Francesco Antonio Petrulli. Attacca detta casa con quella che si detiene da Francesco Paolo Toma e fa confini di divisione tra la detta mia parrocchia e quella di S.Nicola, si veggano li antichi libri dello stato delle anime, formati, dai nostri predecessori donde costantemente si rileva tutto ciò ancora dinotato Il palazzo però sorgeva “nell’angolo triangolare” di larghetto San Donato dove oggi si nota un grande portale a forma mistilinea con una balaustra a fabbrica al secondo piano. Continuando, il palazzo di D. Carlo Fraccacreta in Via San Severino era prossimo a quello Maschiocchi di cui oggi si nota solo una parte della costruzione originale su via San Tommaso, formata al piano terreno da due portali circondati da bugnati a fabbrica disposti ad arco e due aperture, con verone, a timpano mistilineo al primo piano. Approfondimento Nel palazzo Maschiocchi i piani dei veroni presentano ciascuno una mensola modanata rampante, che si rimanda ai veroni di palazzo Celestini, così come il caratteristico timpano mistilineo presente sull’unica finestra al primo piano identico come struttura esterna a quello delle finestre di palazzo Celestini e alle varie aperture di palazzo del Pozzo che si espone con una delle sue facciate verso l’ex Monastero delle Benedettine, altro grande complesso monastico non lontano dall'ex Monastero dei Celestini oggi Municipio.
configurazione urbana DI SAN SEVERO nel Settecento
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